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Stai pensando di intraprendere un percorso di fecondazione assistita? Il primo passo da fare è prenotare una consulenza con i nostri professionisti. Bisogna infatti ricordare sempre che ogni storia è unica e quindi ogni singolo paziente – così come ogni coppia – è invitato a raccontare il proprio percorso e i propri obiettivi, in modo da valutare insieme quali sono i passi da compiere per un percorso di fecondazione assistita totalmente personalizzato.

Con un semplice prelievo di sangue in laboratorio possiamo effettuare l’analisi ormonale, ovvero il monitoraggio dei dosaggi ormonali presenti nel sangue. Attraverso questo esame possiamo individuare dei possibili squilibri ormonali, capire la causa e intervenire con i giusti rimedi.

Il monitoraggio dell’ovulazione avviene tramite una serie di ecografie transvaginali e ha una duplice funzione:

da un lato serve a controllare che avvenga l’ovulazione

dall’altro è utile per aumentare le possibilità di concepimento con rapporti mirati

Questo esame è fondamentale per tutte le coppie che decidono di programmare una gravidanza, ma anche per le donne che si sottopongono a terapie di induzione all’ovulazione.

Lo spermiogramma è uno dei primi esami di laboratorio a cui si sottopone l’uomo quando si sospetta infertilità nella coppia. È un esame diagnostico utile per analizzare il liquido seminale e valutarne la qualità, il numero di spermatozoi, la loro forma e la motilità. C’è da dire che lo spermiogramma è utile non solo per diagnosticare lo stato di infertilità, ma anche come esame di prevenzione di possibili patologie.

L’ovulazione è il momento del ciclo mestruale in cui la donna raggiunge il suo massimo livello di fertilità ed è quindi pronta per il concepimento. L’ovulazione avviene circa 14 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni e può essere caratterizzata da alcuni sintomi come crampi addominali, aumento del volume del seno e secrezioni cervico-vaginali.

La follicogenesi, ovvero il processo di maturazione dei follicoli, inizia durante la pubertà e può avere due esiti: la morte del follicolo (o atresia) oppure l’ovulazione. La follicogenesi ha una durata ben precisa, infatti inizia con la pubertà e termina con la menopausa.

Per chi decide di intraprendere un percorso di fecondazione assistita è utile misurare la riserva ovarica, quindi analizzare quanti follicoli sono presenti nelle ovaie della donna in un determinato momento della sua vita. Età, genetica, interventi chirurgici e terapie che possono compromettere la fertilità influenzano infatti la riserva ovarica di ogni donna.

Avere una corretta alimentazione può giovare alla nostra fertilità. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano aiutano infatti sia donne che uomini ad avere cura della propria fertilità. Non a caso infatti l’approccio olistico alla fecondazione assistita, caratteristico del nostro CFA, comprende anche consulenze personalizzate con il nostro nutrizionista, i cui consigli accompagnano le coppie durante tutto il viaggio alla ricerca di un figlio.

L’isteroscopia è una procedura endoscopica che permette di diagnosticare eventuali patologie della cavità uterina. L’esame avviene in ambulatorio e consiste nell’osservazione dell’interno dell’utero attraverso l’isteroscopio, dotato di una piccola telecamera, che permette di individuare malformazioni dell’utero o la presenza di polipi, fibromi o tumori. L’isteroscopia è molto utile per capire le cause di un’eventuale infertilità ed è quindi solitamente consigliata alle donne che vogliono intraprendere un percorso di fecondazione assistita.

La sindrome dell’ovaio policistico (conosciuta anche come PCOS) purtroppo rientra tra le principali cause di infertilità femminile, ma non tutti i sintomi sono riconducibili a questa patologia. Vediamo insieme i più comuni:

● il primo campanello d'allarme è sicuramente l’irregolarità del #ciclo

● spesso ci si accorge di avere questa sindrome nel momento in cui si prova ad avere un #figlio, ma ciò non avviene

● in molti casi si riscontra un immotivato aumento di peso

● sono comuni squilibri ormonali che causano #acne e #peluria anche su viso e petto

È molto importante non ignorare questi sintomi, ma parlarne col proprio #ginecologo per essere indirizzati

verso i giusti #trattamenti.

La crioconservazione degli ovociti è un regalo che puoi fare alla te stessa del futuro, quella donna che ancora non conosci e che un giorno avrà sogni probabilmente molto diversi da quelli che hai oggi. Il social freezing ti permette di congelare ora gli ovociti di cui potresti aver bisogno tra qualche anno, quando avere un bambino rientrerà tra i tuoi principali desideri.

Col passare del tempo gli ovuli diminuiscono infatti sia in qualità che in quantità: conservare quelli che hai

oggi, con la possibilità di scongelarli al momento giusto, può rappresentare un grande dono da fare a te

stessa.

La crioconservazione del seme maschile è una procedura attraverso la quale i gameti maschili vengono raccolti e mantenuti in un’apposita struttura contenente azoto liquido per un lungo periodo di tempo, in modo da poterli scongelare e utilizzare in tecniche di fecondazione assistita. La cryopreservazione del seme può interessare pazienti sottoposti a terapie oncologiche che possono compromettere col passare del tempo la fertilità, pazienti con patologie che possono portare all’azoospermia o ancora pazienti che intendono preservare una futura paternità, senza rischiare di perdere la funzione testicolare a causa di eventi imprevisti che possono presentarsi nel corso della vita.

Per aumentare le probabilità di concepimento vengono consigliati i rapporti mirati nel periodo ovulatorio. La cosiddetta “finestra fertile” – il periodo del mese in cui la donna risulta essere più fertile – è consigliata per rimanere incinta, dato che la possibilità di concepimento in fase di ovulazione è più alta. Attenzione però allo stress emotivo che può derivare da questa pratica.

Il transfer embrionario è forse il momento più importante del percorso di fecondazione assistita: rappresenta infatti l’intervento attraverso il quale l’embrione viene letteralmente trasferito dal laboratorio all’utero della donna. Il transfer embrionario è una procedura molto delicata, ma che non deve destare preoccupazioni nella paziente. Visto lo stress psicologico che comporta a causa della paura di veder fallito il tentativo e quindi il proprio sogno, suggeriamo alle nostre pazienti di fermarsi al CFA dopo l’intervento per rilassarsi all’incirca un’ora e riposarsi un pò. Successivamente al transfer non è assolutamente necessario stare a letto, ma il consiglio è quello di riprendere le attività quotidiane evitando sforzi fisici eccessivi, fonti di stress e mantenendo un’alimentazione sana.

Nell’IUI il liquido seminale, dopo opportuna raccolta, viene trattato in laboratorio in modo da ottenere il maggior numero di spermatozoi mobili e morfologicamente normali in un piccolo volume di mezzo di coltura, privo di plasma seminale, leucociti e batteri. Gli spermatozoi vengono poi trasferiti direttamente nella cavità uterina, attraverso l’utilizzo di un sottile tubicino di plastica morbido (catetere), alcune ore prima dell’ovulazione. In tal modo, consentiamo agli spermatozoi di oltrepassare la barriera che potrebbe porre il muco cervicale (è il caso di sterilità cervicale) e di avvicinarsi agli ovociti.

L’inseminazione intrauterina è una procedura abbastanza semplice, ma con limitata utilità nella terapia della sterilità. Viene generalmente eseguita per il trattamento delle coppie con sterilità maschile lieve- moderato, a fattore cervicale, e nei casi di sterilità inspiegata (idiopatica). Affinché la tecnica sia applicabile è necessario che la follicologenesi sia regolare e che una o ambedue le tube siano pervie. L’inseminazione può essere portata a termine sia su ciclo spontaneo sia utilizzando una leggera terapia ormonale.

Nell’ovaio di una donna, normalmente, un solo ovocita giunge a maturazione in ogni ciclo. Per poter massimizzare le possibilità di gravidanza, invece, è necessario ottenere più di un ovocita, attraverso la stimolazione ovarica. Essa ci consente, attraverso la somministrazione di alcuni farmaci, di stimolare la produzione di vari ovociti e garantirne una buona qualità. Prima di individuare il protocollo più adatto, la nostra equipe valuta, con competenza e discrezione, molti fattori femminili, come il profilo ormonale, le caratteristiche fisiche e l'età. Solo dopo analisi approfondite verranno individuati i farmaci da somministrare che, infatti, possono variare da donna a donna sia per quantità che per tipologia.

Tre sono i farmaci di tipo ormonale principalmente usati per la stimolazione ovarica:

1. Le Gonadotropine

2. GnRH Agonisti e gli Antagonisti del GnRH

3. L’hCG

La stimolazione ovarica avviene tramite iniezioni sottocutanee giornaliere che possono durare mediamente dai 10 ai 14 giorni.

Il ciclo spontaneo avviene senza assunzione di farmaci durante il processo di ovulazione. Il vantaggio del ciclo spontaneo è che si evita di innescare nella paziente lo stress e i fastidi dovuti alla stimolazione ovarica. È necessario però sottoporsi a frequenti controlli ecografici e ormonali per seguire lo sviluppo follicolare fino all'ovulazione per poter programmare il prelievo ovocitario.

La fecondazione in vitro, associata al trasferimento embrionale (FIVET), è stata utilizzata in campo clinico, per la prima volta, oltre 40 anni fa; da allora più di dieci milioni di bambini sono stati concepiti attraverso questa tecnica. La fecondazione in vitro è una procedura di Procreazione Medicalmente Assistita di II livello volta ad aumentare le probabilità di successo di concepimento in quelle coppie in cui altre terapie di fertilità non hanno funzionato o non sono possibili.

A seguito della stimolazione ormonale, gli ovociti ottenuti sono prelevati dall'ovaio (pick-up) e posti a diretto contatto con gli spermatozoi, che a loro volta sono stati opportunamente preparati e selezionati. In tal modo, grazie alla FIVET, l’ovocita viene fecondato in laboratorio, in condizioni ottimali per la sua fertilizzazione e il suo sviluppo; successivamente l’embrione che si sarà formato verrà trasferito nell’utero

della donna. Si ricorre alla Fivet soprattutto:

– in seguito a ripetuti fallimenti con le inseminazioni intrauterine

– nel caso in cui le tube di falloppio risultino impervie

– nei casi di sterilità maschile lieve-moderata.

La fecondazione eterologa è una tecnica di procreazione medicalmente assistita che viene applicata a coppie in cui sia stata diagnosticata la condizione di infertilità permanente di uno dei due partner o di entrambi, che rende insufficiente la fecondazione omologa. Nell’eterologa uno dei gameti (o anche entrambi) non appartiene alla coppia ma a donatori esterni completamente anonimi.

L’IMSI, iniezione intracitoplasmica di spermatozoi morfologicamente selezionati, ci consente di selezionare gli spermatozoi morfologicamente migliori, utilizzando un microscopio ad alto ingrandimento, senza colorazione e in tempo reale. Numerosi studi evidenziano che la tecnica ICSI associata alla selezione spermatica ad alto ingrandimento permette una maggior riuscita e un maggiore indice di gravidanza, soprattutto nei casi in cui le alterazioni spermatiche sono associate ad un alto indice di frammentazione del DNA.

La tecnica IMSI permette in alcuni casi un miglioramento dei risultati in caso di:

• ICSI senza fertilizzazione;

• in mancanza di impianto;

• in presenza di grave teratozoospermia;

• in presenza di elevata frammentazione del DNA;

• e probabilmente anche nella infertilità idiopatica.

La ICSI, utilizzata per la prima volta nel 1992, è una tecnica di fecondazione assistita che negli ultimi anni ha rivoluzionato il trattamento della sterilità maschile, dando agli uomini con pochi spermatozoi la possibilità di diventare papà.

Con questa tecnica, grazie a sofisticate apparecchiature, il singolo spermatozoo viene iniettato direttamente all’interno dell’ovocita.

La ICSI viene applicata:

– a seguito di ripetuti fallimenti con la FIVET

– in caso di endometriosi

– in presenza di sterilità maschile severa e liquido seminale e/o ovociti congelati

Al fine di massimizzare le percentuali di riuscita, la donna viene sottoposta ad una stimolazione ormonale (induzione dell’ovulazione multipla) per poter reclutare il maggior numero di ovociti possibile.

È una procedura micro-chirurgica effettuata sugli embrioni per incrementare le possibilità di impianto e gravidanza. Normalmente l’embrione, dopo aver raggiunto lo stadio di blastocisti, deve fuoriuscire dall’involucro che lo circonda, denominato “zona pellucida”, per poi impiantarsi nell’utero e cominciare a ricevere ossigeno e nutrienti dalla madre. L’AZH consente di assottigliare, mediante un laser, la zona pellucida dell’embrione prima del trasferimento in utero. In tal modo favoriamo l’attecchimento dell’embrione stesso alla parete uterina.

Viene consigliata:

– in donne in età riproduttiva avanzata (>38 anni)

– quando i livelli dell'ormone follicolostimolante (FSH), al terzo giorno, risultano particolarmente elevati

– nei casi di ripetuti fallimenti con tecniche di fecondazione in vitro

– quando, semplicemente, è visibile nell'embrione una zona pellucida ispessita.

L’ovodonazione è la donazione di ovociti da parte di una donna a un’altra donna. Questa tecnica di fecondazione assistita avviene nel completo anonimato, per rispettare la privacy sia della donatrice che della ricevente. Scegliere di donare i propri ovociti è un atto di grande sensibilità, poiché permette a tante coppie di realizzare il proprio sogno. Molte donne infatti a causa di patologie, trattamenti come chemioterapia o radioterapia o età hanno problemi con i propri ovociti e oggi, per fortuna, possono ricorrere all’ovodonazione. Gli ovociti possono essere donati da donne sane, giovani, a cui non sono state diagnosticate malattie ereditarie in famiglia. L’ovodonazione è un dono, un gesto di solidarietà, attraverso il quale far felici tante donne che desiderano un figlio a tutti i costi.

La donazione dello sperma è un atto volontario che permette agli uomini di donare il proprio seme in modo che possa essere utilizzato in tecniche di fecondazione assistita, aiutando tante coppie che non riescono ad avere figli. La donazione dello sperma, come quella degli ovociti, avviene in maniera totalmente anonima e non prima che il paziente sia stato sottoposto a una serie di esami genetici per evitare il rischio di malattie ereditarie. Lo stesso sperma viene sottoposto a un periodo di quarantena in cui ci si assicura che non sono presenti malattie sessualmente trasmissibili.

La tecnica denominata freeze all è emersa come alternativa al trasferimento di embrioni a fresco (ET) durante i cicli di fecondazione in vitro (IVF). Questo procedimento consiste nel congelamento completo di ovociti o di embrioni, senza procedere al transfer. Successivamente, in seguito al ciclo mestruale (o a più cicli mestruali) si effettua il trasferimento degli embrioni congelati su ciclo naturale o su ciclo artificiale.

Si parla di Dual stimolazione o DuoStim quando durante un singolo ciclo mestruale vengono eseguite due stimolazioni e due raccolte di ovociti nelle fasi follicolare e luteale. Il protocollo DuoStim risulta particolarmente efficace in donne in cui è necessario ottimizzare la riserva ovarica, come pazienti oncologiche o di età avanzata.

La TESE, Estrazione Testicolare Degli Spermatozoi (o biopsia testicolare) prevede l’estrazione di spermatozoi testicolari mediante l’ausilio di microscopio. Grazie a questa tecnica si può tentare il recupero di spermatozoi in caso di azoospermia, ovvero quella situazione nella quale non sono presenti spermatozoi nell’eiaculato. Gli spermatozoi che vengono recuperati con questo tipo di intervento possono essere utilizzati nelle tecniche di fecondazione assistita.

L’ovodonazione e la donazione di sperma sono azioni completamente anonime che uomini e donne possono fare per donare ad altre coppie la possibilità di procreare. I donatori vengono sottoposti a una serie di esami per escludere malattie ereditarie e malattie sessualmente trasmissibili prima di effettuare le tecniche di fecondazione eterologa.

L’aborto spontaneo è la causa più frequente di perdita di gravidanza. Siamo in presenza di aborti ripetuti quando nella donna si verificano due episodi consecutivi di aborto entro la 20esima settimana di gravidanza. In questo caso è necessario effettuare dei test genetici per capire quali sono le possibili cause. Una volta individuata l’alterazione genetica infatti si attua una strategia di riduzione della poliabortività anche con l’aiuto diagnosi preimpianto sugli embrioni, conosciuta anche come PGT.

Quando si sceglie di intraprendere un percorso di fecondazione assistita entrambi i partner necessitano di sostegno psicologico. Non bisogna infatti sottovalutare l’effetto che lo stress può avere, non solo in presenza di eventuali fallimenti, ma anche durante tutto il periodo di esami e trattamenti a cui ci si sottopone prima del transfer. Al CFA i nostri pazienti vengono supportati in maniera professionale dalla prima consulenza fino alla realizzazione del loro sogno di genitorialità.

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