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Cura dell'infertilità

Cause di infertilità

Circa una coppia su sei ha difficoltà a ottenere una gravidanza in maniera naturale.

Gli studi suggeriscono che i problemi di infertilità possono essere attribuiti a:

0%

Fattori femminili

nel 30% dei casi

0%

Fattori maschili

nel 30% dei casi

0%

Alla combinazione di fattori sia maschili che femminili nel 20% dei casi

0%

Nel 20% dei casi

a infertilità idiopatica

Fortunatamente oggi sono tanti gli esami che si possono fare per arrivare a capire qual è la causa di infertilità e quali possono essere le strategie migliori con cui procedere per ottenere il risultato desiderato: la gravidanza.

 

Per identificare la causa di uno stato di infertilità, però, bisogna prima di tutto raccogliere informazioni sulla storia medica del paziente, ecco perché al Centro di Fecondazione Assistita qualunque esame di approfondimento viene preceduta da una consulenza per capire a fondo quali possono essere le ragioni che hanno portato allo stato di infertilità.

I nostri servizi

  • Identificazione di clamidia nel tessuto mestruale (RT-PCR)
  • Isteroscopia
  • Monitoraggio dell’ ovulazione
  • Ibridazione fluorescente in situ (FISH)
  • Analisi ultra-strutturale degli spermatozoi
  • Test di frammentazione del DNA spermatico
  • Valutazione del liquido seminale
  • Test di decondensazione della cromatina spermatica

Fortunatamente oggi sono tanti gli esami che si possono fare per arrivare a capire qual è la causa di infertilità e quali possono essere le strategie migliori con cui procedere per ottenere il risultato desiderato: la gravidanza.

 

Per identificare la causa di uno stato di infertilità, però, bisogna prima di tutto raccogliere informazioni sulla storia medica del paziente, ecco perché al Centro di Fecondazione Assistita qualunque esame di approfondimento viene preceduta da una consulenza per capire a fondo quali possono essere le ragioni che hanno portato allo stato di infertilità.

I nostri servizi

Stai pensando di intraprendere un percorso di fecondazione assistita? Il primo passo da fare è prenotare una consulenza con i nostri professionisti. Bisogna infatti ricordare sempre che ogni storia è unica e quindi ogni singolo paziente – così come ogni coppia – è invitato a raccontare il proprio percorso e i propri obiettivi, in modo da valutare insieme quali sono i passi da compiere per un percorso di fecondazione assistita totalmente personalizzato.

Con un semplice prelievo di sangue in laboratorio possiamo effettuare l’analisi ormonale, ovvero il monitoraggio dei dosaggi ormonali presenti nel sangue. Attraverso questo esame possiamo individuare dei possibili squilibri ormonali, capire la causa e intervenire con i giusti rimedi.

Il monitoraggio dell’ovulazione avviene tramite una serie di ecografie transvaginali e ha una duplice funzione:

da un lato serve a controllare che avvenga l’ovulazione

dall’altro è utile per aumentare le possibilità di concepimento con rapporti mirati

Questo esame è fondamentale per tutte le coppie che decidono di programmare una gravidanza, ma anche per le donne che si sottopongono a terapie di induzione all’ovulazione.

Lo spermiogramma è uno dei primi esami di laboratorio a cui si sottopone l’uomo quando si sospetta infertilità nella coppia. È un esame diagnostico utile per analizzare il liquido seminale e valutarne la qualità, il numero di spermatozoi, la loro forma e la motilità. C’è da dire che lo spermiogramma è utile non solo per diagnosticare lo stato di infertilità, ma anche come esame di prevenzione di possibili patologie.

L’ovulazione è il momento del ciclo mestruale in cui la donna raggiunge il suo massimo livello di fertilità ed è quindi pronta per il concepimento. L’ovulazione avviene circa 14 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni e può essere caratterizzata da alcuni sintomi come crampi addominali, aumento del volume del seno e secrezioni cervico-vaginali.

La follicogenesi, ovvero il processo di maturazione dei follicoli, inizia durante la pubertà e può avere due esiti: la morte del follicolo (o atresia) oppure l’ovulazione. La follicogenesi ha una durata ben precisa, infatti inizia con la pubertà e termina con la menopausa.

Per chi decide di intraprendere un percorso di fecondazione assistita è utile misurare la riserva ovarica, quindi analizzare quanti follicoli sono presenti nelle ovaie della donna in un determinato momento della sua vita. Età, genetica, interventi chirurgici e terapie che possono compromettere la fertilità influenzano infatti la riserva ovarica di ogni donna.

Avere una corretta alimentazione può giovare alla nostra fertilità. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano aiutano infatti sia donne che uomini ad avere cura della propria fertilità. Non a caso infatti l’approccio olistico alla fecondazione assistita, caratteristico del nostro CFA, comprende anche consulenze personalizzate con il nostro nutrizionista, i cui consigli accompagnano le coppie durante tutto il viaggio alla ricerca di un figlio.

L’isteroscopia è una procedura endoscopica che permette di diagnosticare eventuali patologie della cavità uterina. L’esame avviene in ambulatorio e consiste nell’osservazione dell’interno dell’utero attraverso l’isteroscopio, dotato di una piccola telecamera, che permette di individuare malformazioni dell’utero o la presenza di polipi, fibromi o tumori. L’isteroscopia è molto utile per capire le cause di un’eventuale infertilità ed è quindi solitamente consigliata alle donne che vogliono intraprendere un percorso di fecondazione assistita.

La sindrome dell’ovaio policistico (conosciuta anche come PCOS) purtroppo rientra tra le principali cause di infertilità femminile, ma non tutti i sintomi sono riconducibili a questa patologia. Vediamo insieme i più comuni:

● il primo campanello d'allarme è sicuramente l’irregolarità del #ciclo

● spesso ci si accorge di avere questa sindrome nel momento in cui si prova ad avere un #figlio, ma ciò non avviene

● in molti casi si riscontra un immotivato aumento di peso

● sono comuni squilibri ormonali che causano #acne e #peluria anche su viso e petto

È molto importante non ignorare questi sintomi, ma parlarne col proprio #ginecologo per essere indirizzati

verso i giusti #trattamenti.

La crioconservazione del seme maschile è una procedura attraverso la quale i gameti maschili vengono raccolti e mantenuti in un’apposita struttura contenente azoto liquido per un lungo periodo di tempo, in modo da poterli scongelare e utilizzare in tecniche di fecondazione assistita. La cryopreservazione del seme può interessare pazienti sottoposti a terapie oncologiche che possono compromettere col passare del tempo la fertilità, pazienti con patologie che possono portare all’azoospermia o ancora pazienti che intendono preservare una futura paternità, senza rischiare di perdere la funzione testicolare a causa di eventi imprevisti che possono presentarsi nel corso della vita.

Per aumentare le probabilità di concepimento vengono consigliati i rapporti mirati nel periodo ovulatorio. La cosiddetta “finestra fertile” – il periodo del mese in cui la donna risulta essere più fertile – è consigliata per rimanere incinta, dato che la possibilità di concepimento in fase di ovulazione è più alta. Attenzione però allo stress emotivo che può derivare da questa pratica.

Nell’IUI il liquido seminale, dopo opportuna raccolta, viene trattato in laboratorio in modo da ottenere il maggior numero di spermatozoi mobili e morfologicamente normali in un piccolo volume di mezzo di coltura, privo di plasma seminale, leucociti e batteri. Gli spermatozoi vengono poi trasferiti direttamente nella cavità uterina, attraverso l’utilizzo di un sottile tubicino di plastica morbido (catetere), alcune ore prima dell’ovulazione. In tal modo, consentiamo agli spermatozoi di oltrepassare la barriera che potrebbe porre il muco cervicale (è il caso di sterilità cervicale) e di avvicinarsi agli ovociti.

L’inseminazione intrauterina è una procedura abbastanza semplice, ma con limitata utilità nella terapia della sterilità. Viene generalmente eseguita per il trattamento delle coppie con sterilità maschile lieve- moderato, a fattore cervicale, e nei casi di sterilità inspiegata (idiopatica). Affinché la tecnica sia applicabile è necessario che la follicologenesi sia regolare e che una o ambedue le tube siano pervie. L’inseminazione può essere portata a termine sia su ciclo spontaneo sia utilizzando una leggera terapia ormonale.

Nell’ovaio di una donna, normalmente, un solo ovocita giunge a maturazione in ogni ciclo. Per poter massimizzare le possibilità di gravidanza, invece, è necessario ottenere più di un ovocita, attraverso la stimolazione ovarica. Essa ci consente, attraverso la somministrazione di alcuni farmaci, di stimolare la produzione di vari ovociti e garantirne una buona qualità. Prima di individuare il protocollo più adatto, la nostra equipe valuta, con competenza e discrezione, molti fattori femminili, come il profilo ormonale, le caratteristiche fisiche e l'età. Solo dopo analisi approfondite verranno individuati i farmaci da somministrare che, infatti, possono variare da donna a donna sia per quantità che per tipologia.

Tre sono i farmaci di tipo ormonale principalmente usati per la stimolazione ovarica:

1. Le Gonadotropine

2. GnRH Agonisti e gli Antagonisti del GnRH

3. L’hCG

La stimolazione ovarica avviene tramite iniezioni sottocutanee giornaliere che possono durare mediamente dai 10 ai 14 giorni.

Quando si sceglie di intraprendere un percorso di fecondazione assistita entrambi i partner necessitano di sostegno psicologico. Non bisogna infatti sottovalutare l’effetto che lo stress può avere, non solo in presenza di eventuali fallimenti, ma anche durante tutto il periodo di esami e trattamenti a cui ci si sottopone prima del transfer. Al CFA i nostri pazienti vengono supportati in maniera professionale dalla prima consulenza fino alla realizzazione del loro sogno di genitorialità.

Stai pensando di intraprendere un percorso di fecondazione assistita? Il primo passo da fare è prenotare una consulenza con i nostri professionisti. Bisogna infatti ricordare sempre che ogni storia è unica e quindi ogni singolo paziente – così come ogni coppia – è invitato a raccontare il proprio percorso e i propri obiettivi, in modo da valutare insieme quali sono i passi da compiere per un percorso di fecondazione assistita totalmente personalizzato.

Con un semplice prelievo di sangue in laboratorio possiamo effettuare l’analisi ormonale, ovvero il monitoraggio dei dosaggi ormonali presenti nel sangue. Attraverso questo esame possiamo individuare dei possibili squilibri ormonali, capire la causa e intervenire con i giusti rimedi.

Il monitoraggio dell’ovulazione avviene tramite una serie di ecografie transvaginali e ha una duplice funzione:

da un lato serve a controllare che avvenga l’ovulazione

dall’altro è utile per aumentare le possibilità di concepimento con rapporti mirati

Questo esame è fondamentale per tutte le coppie che decidono di programmare una gravidanza, ma anche per le donne che si sottopongono a terapie di induzione all’ovulazione.

Lo spermiogramma è uno dei primi esami di laboratorio a cui si sottopone l’uomo quando si sospetta infertilità nella coppia. È un esame diagnostico utile per analizzare il liquido seminale e valutarne la qualità, il numero di spermatozoi, la loro forma e la motilità. C’è da dire che lo spermiogramma è utile non solo per diagnosticare lo stato di infertilità, ma anche come esame di prevenzione di possibili patologie.

L’ovulazione è il momento del ciclo mestruale in cui la donna raggiunge il suo massimo livello di fertilità ed è quindi pronta per il concepimento. L’ovulazione avviene circa 14 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni e può essere caratterizzata da alcuni sintomi come crampi addominali, aumento del volume del seno e secrezioni cervico-vaginali.

La follicogenesi, ovvero il processo di maturazione dei follicoli, inizia durante la pubertà e può avere due esiti: la morte del follicolo (o atresia) oppure l’ovulazione. La follicogenesi ha una durata ben precisa, infatti inizia con la pubertà e termina con la menopausa.

Per chi decide di intraprendere un percorso di fecondazione assistita è utile misurare la riserva ovarica, quindi analizzare quanti follicoli sono presenti nelle ovaie della donna in un determinato momento della sua vita. Età, genetica, interventi chirurgici e terapie che possono compromettere la fertilità influenzano infatti la riserva ovarica di ogni donna.

Avere una corretta alimentazione può giovare alla nostra fertilità. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano aiutano infatti sia donne che uomini ad avere cura della propria fertilità. Non a caso infatti l’approccio olistico alla fecondazione assistita, caratteristico del nostro CFA, comprende anche consulenze personalizzate con il nostro nutrizionista, i cui consigli accompagnano le coppie durante tutto il viaggio alla ricerca di un figlio.

L’isteroscopia è una procedura endoscopica che permette di diagnosticare eventuali patologie della cavità uterina. L’esame avviene in ambulatorio e consiste nell’osservazione dell’interno dell’utero attraverso l’isteroscopio, dotato di una piccola telecamera, che permette di individuare malformazioni dell’utero o la presenza di polipi, fibromi o tumori. L’isteroscopia è molto utile per capire le cause di un’eventuale infertilità ed è quindi solitamente consigliata alle donne che vogliono intraprendere un percorso di fecondazione assistita.

La sindrome dell’ovaio policistico (conosciuta anche come PCOS) purtroppo rientra tra le principali cause di infertilità femminile, ma non tutti i sintomi sono riconducibili a questa patologia. Vediamo insieme i più comuni:

● il primo campanello d'allarme è sicuramente l’irregolarità del #ciclo

● spesso ci si accorge di avere questa sindrome nel momento in cui si prova ad avere un #figlio, ma ciò non avviene

● in molti casi si riscontra un immotivato aumento di peso

● sono comuni squilibri ormonali che causano #acne e #peluria anche su viso e petto

È molto importante non ignorare questi sintomi, ma parlarne col proprio #ginecologo per essere indirizzati

verso i giusti #trattamenti.

La crioconservazione del seme maschile è una procedura attraverso la quale i gameti maschili vengono raccolti e mantenuti in un’apposita struttura contenente azoto liquido per un lungo periodo di tempo, in modo da poterli scongelare e utilizzare in tecniche di fecondazione assistita. La cryopreservazione del seme può interessare pazienti sottoposti a terapie oncologiche che possono compromettere col passare del tempo la fertilità, pazienti con patologie che possono portare all’azoospermia o ancora pazienti che intendono preservare una futura paternità, senza rischiare di perdere la funzione testicolare a causa di eventi imprevisti che possono presentarsi nel corso della vita.

Per aumentare le probabilità di concepimento vengono consigliati i rapporti mirati nel periodo ovulatorio. La cosiddetta “finestra fertile” – il periodo del mese in cui la donna risulta essere più fertile – è consigliata per rimanere incinta, dato che la possibilità di concepimento in fase di ovulazione è più alta. Attenzione però allo stress emotivo che può derivare da questa pratica.

Nell’IUI il liquido seminale, dopo opportuna raccolta, viene trattato in laboratorio in modo da ottenere il maggior numero di spermatozoi mobili e morfologicamente normali in un piccolo volume di mezzo di coltura, privo di plasma seminale, leucociti e batteri. Gli spermatozoi vengono poi trasferiti direttamente nella cavità uterina, attraverso l’utilizzo di un sottile tubicino di plastica morbido (catetere), alcune ore prima dell’ovulazione. In tal modo, consentiamo agli spermatozoi di oltrepassare la barriera che potrebbe porre il muco cervicale (è il caso di sterilità cervicale) e di avvicinarsi agli ovociti.

L’inseminazione intrauterina è una procedura abbastanza semplice, ma con limitata utilità nella terapia della sterilità. Viene generalmente eseguita per il trattamento delle coppie con sterilità maschile lieve- moderato, a fattore cervicale, e nei casi di sterilità inspiegata (idiopatica). Affinché la tecnica sia applicabile è necessario che la follicologenesi sia regolare e che una o ambedue le tube siano pervie. L’inseminazione può essere portata a termine sia su ciclo spontaneo sia utilizzando una leggera terapia ormonale.

Nell’ovaio di una donna, normalmente, un solo ovocita giunge a maturazione in ogni ciclo. Per poter massimizzare le possibilità di gravidanza, invece, è necessario ottenere più di un ovocita, attraverso la stimolazione ovarica. Essa ci consente, attraverso la somministrazione di alcuni farmaci, di stimolare la produzione di vari ovociti e garantirne una buona qualità. Prima di individuare il protocollo più adatto, la nostra equipe valuta, con competenza e discrezione, molti fattori femminili, come il profilo ormonale, le caratteristiche fisiche e l'età. Solo dopo analisi approfondite verranno individuati i farmaci da somministrare che, infatti, possono variare da donna a donna sia per quantità che per tipologia.

Tre sono i farmaci di tipo ormonale principalmente usati per la stimolazione ovarica:

1. Le Gonadotropine

2. GnRH Agonisti e gli Antagonisti del GnRH

3. L’hCG

La stimolazione ovarica avviene tramite iniezioni sottocutanee giornaliere che possono durare mediamente dai 10 ai 14 giorni.

Quando si sceglie di intraprendere un percorso di fecondazione assistita entrambi i partner necessitano di sostegno psicologico. Non bisogna infatti sottovalutare l’effetto che lo stress può avere, non solo in presenza di eventuali fallimenti, ma anche durante tutto il periodo di esami e trattamenti a cui ci si sottopone prima del transfer. Al CFA i nostri pazienti vengono supportati in maniera professionale dalla prima consulenza fino alla realizzazione del loro sogno di genitorialità.

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