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Fertilità maschile ed integrazione consapevole.
ragazzo fertilità

Le ultime indagini di mercato pongono l’Italia ai primi posti in Europa per produzione e consumo di
integratori alimentari. Al giorno d’oggi si stima che circa il 60 % della popolazione adulta nel nostro
paese faccia uso di almeno un integratore allo scopo di ottimizzare e\o migliorare una determinata
fase della vita o una specifica condizione di salute.

Anche nel campo della Fertilità è fiorente il mercato di prodotti che hanno l’obiettivo di agevolare
le coppie che sono alla ricerca del concepimento sia naturale che grazie all’utilizzo delle Tecniche di
Fecondazione Assistita. Se fino a qualche anno fa l’utilizzo di integratori riguardava quasi
esclusivamente la partner femminile, attualmente esistono in commercio numerosi prodotti che
hanno lo scopo di migliorare i parametri del liquido seminale dell’uomo.

In parallelo sono molteplici gli studi scientifici nati con l’intento di verificare l’efficacia delle
sostanze che compongono questa categoria di integratori. Dai risultati è emerso che in alcuni casi
le formulazioni risultano essere parzialmente efficaci o carenti in alcuni dei nutrienti fondamentali.
Addirittura utilizzare prodotti e\o dosaggi errati può portare ad effetti dannosi sulla salute in
generale e su quella riproduttiva nel caso specifico.

In questo mare magnum risulta dunque fondamentale essere guidati da figure esperte che siano
capaci di suggerire un’integrazione consapevole utile a portare i benefici voluti.
Un esempio, ormai ampiamente supportato da studi scientifici, è dato dall’utilizzo degli ormoni
steroidi anabolizzanti androgeni (AAS), ovvero derivati sintetici del principale ormone maschile: il
Testosterone. Integratori contenenti queste sostanze hanno avuto (e parzialmente ancora hanno)
largo impiego nelle discipline sportive allo scopo di ottenere un aumento della massa muscolare
per migliorare la performance atletica o l’aspetto fisico.

Trattandosi di analoghi del testosterone però queste molecole vanno ad agire direttamente
sull’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo con un meccanismo di feedback negativo che nel lungo periodo
può provocare ipogonadismo testicolare e alterazioni della spermatogenesi con conseguente
riduzione dei parametri del liquido seminale (motilità, concentrazione e forme normali).
Tra le molecole maggiormente diffuse negli integratori alimentari utilizzati per migliorare la fertilità

maschile che invece sembrano dare buoni risultati ricordiamo le seguenti: Arginina, Selenio, L-
Carnitina, Zinco, Vitamina E, Vitamina C.

Anche in questo caso bisogna tenere a mente di non eccedere nei dosaggi poiché, come anticipato,
alcune sostanze ad elevate concentrazioni possono portare tossicità e non generare l’effetto
benefico desiderato.

E’ utile infine ricordare che un’alimentazione varia ed equilibrata è capace di assicurare quasi
totalmente tutti i nutrienti utili al mantenimento di una buona salute riproduttiva. L’utilizzo di
integratori dovrebbe avvenire infatti in modo consapevole per rappresentare un supporto in
determinate fasi della vita come può essere appunto quella in cui si cerca di ottenere una
gravidanza.

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