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L’Orologio Biologico: che ora segnano le tue lancette
orologio biologico

Valutare il proprio Orologio Biologico per la gravidanza

Nonostante le nostre aspettative di vita aumentino progressivamente con il passare degli anni, la durata del nostro periodo fertile, purtroppo, resta immutata. La maggior parte delle donne già verso i trenta anni possiede una riserva ovarica dimezzata rispetto a quella presente alla nascita. Tale riserva, con il passare degli anni, diminuirà  prima gradualmente e poi rapidamente fino a quando la comparsa di cicli irregolari e, in seguito, la loro totale scomparsa, testimonieranno il definitivo esaurimento ovarico.  Tuttavia,  in alcune donne  le lancette di questo orologio possono camminare più velocemente che in altre e, in una società come la nostra, in cui il concepimento del primo figlio viene sempre più posticipato per ragioni lavorative, economiche e sociali, comprendere a che velocità viaggiano le proprie lancette può essere molto importante.

PERCHE’?

L’analisi della velocità con cui il proprio orologio scandisce il tempo potrebbe rappresentare uno strumento per decidere se è ancora possibile procrastinare la ricerca di una gravidanza o affrettarne i tempi, non rischiando di arrivare a quel giorno con bassissime possibilità riproduttive. In alternativa, un’esatta stima della riserva ovarica, potrebbe indurre la paziente a considerare la possibilità di un congelamento ovocitario, fornendole un’ulteriore opportunità con le tecniche di riproduzione assistita. Infine, le analisi effettuate potrebbero essere utilizzate dal clinico per ricavarne informazioni utili, in caso di fecondazione in vitro, nella scelta del protocollo di stimolazione ovarica più appropriato.

CHI?

Valutare il proprio orologio biologico può essere fondamentale in quelle donne con una storia familiare di menopausa precoce o, semplicemente, in coloro che si trovano a vivere delle situazioni lavorative tali da indurle a dover rimandare il progetto di una famiglia. In tali casi questo screening le aiuterebbe a compiere delle scelte con maggiore serenità, senza avere il timore di perdere del tempo utile che non potrà più tornare.

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